tag:blogger.com,1999:blog-52578605762880273112024-02-20T18:30:42.114-08:00Circolo Giustizia e Libertà Cristoforo AstengoCircolo Giustizia e Libertà Cristoforo Astengohttp://www.blogger.com/profile/16578448161098086014noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-5257860576288027311.post-73106663806500187492012-08-19T08:13:00.001-07:002012-08-19T08:13:34.999-07:00<h2>
</h2>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">OSSERVAZIONI ALLE PROPOSTE DI LEGGE FORMULATE
DA S.E.L. e NUOVO PARTITO D’AZIONE CIRCA L’ISTITUZIONE DEL REDDITO MINIMO
GARANTITO </span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">A cura di Carlo Rovello per Giustizia &
Libertà Circolo “Cristoforo Astengo” Savona</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">A fronte di varie proposte circa nuove forme
di sostegno del reddito che sono state, da più parti e con diverse soluzioni,
formulate in Europa e anche in Italia, tentiamo modestamente e in estrema
sintesi di fare il punto. Prendiamo le mosse dalle intenzioni di Sinistra
Ecologia e Libertà e del Nuovo Partito d’Azione. (In allegato a questo
documento).</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Data come assodata la crisi, o quantomeno la
grave difficoltà attraversata dai sistemi di welfare classico (su questo punto
riteniamo esserci convergenza sia tra gli esperti che tra le forze politiche),
in Europa sono stati ideati vari strumenti per uscirne fuori. Tali metodi
assumono varie denominazioni,non trascurabili anche dal punto di vista
dell’appeal che esse possono esercitare sui parlamenti e sulle confusioni che
spesso ingenerano: reddito minimo garantito, reddito d’inserimento, allocazione
universale, basic income, reddito di cittadinanza,ecc. Per dare una coordinata
concettuale generale, aldilà del nome, bisogna sapere che il vero discrimine
tra queste forme di sostegno al reddito è uno soltanto: la presenza o assenza
della verifica dei mezzi, cioè delle dotazioni del beneficiario. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Da un punto di vista ideologico, noi del
Circolo Astengo simpatizziamo per il reddito minimo universale, cioè una
allocazione scollegata dalla verifica dei mezzi, legata alla cittadinanza,
erogata su base nazionale, finanziata dall’erario e cumulabile con altri
redditi.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Sicuramente
comprendiamo, e noi stessi nutriamo, le obiezioni e i dubbi, anche morali che
tal proposta può sollevare, ma riteniamo anche doveroso indagare strade che
conducano a cambiamenti sostanziali della società.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Veniamo
alle<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>proposte di legge.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Sel propone una misura strettamente
assistenziale, erogata dall’Inps,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la cui
fase amministrativa è gestita a livello provinciale dai centri per l’impiego. In
primo luogo essa sarà pagata con i contributi dei lavoratori, da un ente come
l’Inps già in crisi e la verifica dei mezzi, nonché la ricerca attiva di un
lavoro e le valutazioni di congruità, saranno affidate ai centri per l’impiego,
che notoriamente funzionano poco e male.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Non
si dimentichi che la verifica dei mezzi, sebbene legata a valori morali di
equità e giustizia sociale, in Italia è costosa,frammentaria e spesso vana,
inoltre è invasiva e rischia di stigmatizzare e cronicizzare situazioni di
difficoltà.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Le
soglie di reddito, 8000 quella personale, ancora da definire quella del nucleo,
rischiano di escludere, in certi casi, i lavoratori precari che non superino la
retribuzione di 600 euro mensili. Inoltre il beneficio si perde non appena si
superi la soglia degli 8000 euro annui (circa 700 euro al mese per chi non ha
altri redditi). Da notare come la misura sia strettamente legata al bisogno e
alle economie di scala e non abbia un programma di scelta futuribile, specie per
i più giovani. Si consideri poi che mancare una sola chiamata del centro per
l’impiego fa perdere il sussidio, anche alla luce dell’art. 7 comma 5, che
lascia ai funzionari del centro per l’impiego un difficile giudizio di
congruità con le mansioni precedenti o le competenze possedute e getta il
precario nel dilemma di perdere il beneficio o accettare lavori poco consoni.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Per
finanziare questo strumento, Sel indica risorse provenienti dalla fiscalità
generale, senza rendere alcuna indicazione. Si tratta di un rimando incoerente,
poiché l’inps prende i soldi essenzialmente dai datori di lavoro e non dal
fisco. Semmai questo è in linea con l’idea perequativa di GL che batte la
strada della patrimoniale ordinaria con aliquota moderata e l’abolizione di una
serie di privilegi quali le regioni a Statuto Speciale,che prevede la revisione
delle leggi di agevolazione fiscale, delle deduzioni e delle detrazioni,ecc.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Infine,
non ci pare abbia senso, il peregrino art. 11 che delegherebbe all’esecutivo di
fissare il salario minimo. In primo luogo perché il salario minimo non ha a che
vedere con le riforme assistenziali, ma riguarda semmai le politiche del lavoro
e l’applicazione dell’art. 36 della Costituzione. In secondo luogo perché, un
sussidio come quello che propone Sel, che si pone nell’ottica della
flessibilità in entrata e uscita, mal si coordina con un salario minimo che le
imprese vedrebbero, oggi, come un impedimento alle assunzioni anche in forma
precaria. Poi sul punto il discorso è complesso, rimanda anche alla
contrattazione collettiva e non può essere ulteriormente sviluppato.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Se
osserviamo la formulazione, qui solo programmatica del Nuovo Partito d’Azione,
verifichiamo poche differenze sostanziali. Si parla di 4 milioni di italiani:
“I più bisognosi”, si incrocia impropriamente il dato del bisogno con quello di
cittadinanza, come specchietto per le allodole dei sostenitori di una
allocazione universale, ci si aggroviglia in una difficile estensione del
reddito agli stranieri, che appare più esclusiva che inclusiva, specie da parte
di un partito che dovrebbe sostenere lo ius soli; anche l’importo, 416 €,
sembra più coerente con un reddito di natura universale. Infine la c.d.
“microimpresa supermarginale” sembra più che altro un modo di far emergere
lavori saltuari.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Prima
di decidere se la riforma del welfare debba passare attraverso modelli di
flexicurity (sicurezza sociale e flessibilità in stile scandinavo basate su una
verifica totale o parziale dei mezzi) o allocazioni universali, dobbiamo semmai
riflettere ancora sul fatto che il nostro paese possa o meno inseguire
l’obiettivo dell’incremento occupazionale, o ancora e meglio, se tali strumenti
possano generare occupazione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">In
altre parole e ritornando alle premesse, bisogna capire se insistere ancora su
un modello tradizionale di cittadinanza strettamente correlata al lavoro,
oppure ammettere la crisi della società del lavoro e virare verso forme di
integrazione reddituale di natura mista o addirittura completamente scollegate
dalla verifica dei mezzi e dalla posizione lavorativa.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">In
termini realistici, tenuto conto del quadro generale italiano, se non è ancora
chiaro quale strumento adottare (questo dovrebbe essere oggetto di dibattito
profondo a Sinistra) sappiamo cosa si deve evitare:</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">se
proponiamo metodi di allocazione universale dobbiamo evitare che sconfinino
nello “stato minimo” alla Milton Friedman, cioè il reddito universale non deve
mai essere sostitutivo degli ammortizzatori sociali e non deve essere il
grimaldello per abbattere l’intervento statale nel mercato;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">se
proponiamo strumenti di flexicurity dobbiamo guardare prima alla sicurezza
sociale e poi alle garanzie in uscita dal mondo del lavoro; vale a dire che
prima dobbiamo generare la possibilità di scelta in ingresso e poi rendere non
traumatica l’uscita dal lavoro e i periodi di transizione tra un rapporto ed il
successivo;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">qualsivoglia
provvedimento sia adottato, esso non deve garantire solo chi è già garantito,
come avviene oggi nel sistema italiano, ma deve garantire quelle migliaia di
persone precarie (co.co.pro., associati in partecipazione, somministrati,tirocinanti,
praticanti,ecc.) che non hanno accesso a forme di tutela o integrazione del
reddito, inoltre, e soprattutto, gli inoccupati che non hanno mai avuto accesso
al mondo del lavoro. Questo anche alla luce del fatto che la
parasubordinazione<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>maschera
frequentemente il lavoro dipendente e che i salari in ingresso nel mondo del lavoro
hanno scarso potere d’acquisto e gli avanzamenti di carriera sono limitatissimi;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">la
riforma del welfare dev’essere unificante, non deve essere frammentaria e
categoriale come è in effetti in Italia;</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">infine
un nuovo welfare deve tenere conto di tutto quel merito che non è retribuito,
in primis il lavoro domestico e di cura e tutte le attività socialmente
meritevoli di tutela per il contributo collettivo non squisitamente economico
che forniscono.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Solo
una flessibilità intelligente può scongiurare il precariato e consentire quella
mobilità sociale che può portare anche sviluppo.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Circolo
Giustizia & Libertà </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">“Cristoforo
Astengo”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Savona</span></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: center;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%; mso-fareast-language: IT; mso-no-proof: yes;">
</span><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZawDAekhGSJlmSm9ENUy1fNWQue-HexX30jqNYKeoXRH2E6lsXeIVuYRDNJktr0rUPN3Q-LmuhyphenhyphenFVKQuSD5L-TnSYvRQ_ZBLU3EoNVNoLCS35-fWdKGgvP7SoNAlYse8eAzt9n7A9Bhs/s1600/charles_fourier.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZawDAekhGSJlmSm9ENUy1fNWQue-HexX30jqNYKeoXRH2E6lsXeIVuYRDNJktr0rUPN3Q-LmuhyphenhyphenFVKQuSD5L-TnSYvRQ_ZBLU3EoNVNoLCS35-fWdKGgvP7SoNAlYse8eAzt9n7A9Bhs/s320/charles_fourier.jpg" width="253" /></a></div>
<div align="center" class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: center;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;">Charles Fourier precursore del reddito universale</span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 150%;"> </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Proposta
di legge di Sinistra Ecologia e Libertà</span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Proposta di legge di iniziativa popolare per
l’istituzione del Reddito Minimo Garantito</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 1.<br />
<i>(Istituzione del reddito minimo garantito)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Al fine di dare attuazione al diritto fondamentale
sancito dall’articolo 34 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea
e ai principi di cui agli articoli 2, 3, 4 e 38 della Costituzione è istituito
il reddito minimo garantito.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2. Il reddito minimo garantito ha lo scopo di contrastare
la marginalità, garantire la dignità della persona e favorire la cittadinanza,
attraverso l’inclusione sociale per gli inoccupati, i disoccupati e i
lavoratori precariamente occupati, quale misura di contrasto alla
disuguaglianza e all’esclusione sociale nonché quale strumento di rafforzamento
delle politiche finalizzate al sostegno economico, all’inserimento sociale dei
soggetti maggiormente esposti al rischio di marginalità nella società e nel
mercato del lavoro.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">3. Le prestazioni del reddito minimo garantito
costituiscono livelli essenziali concernenti i diritti sociali che devono essere
garantiti su tutto il territorio nazionale, ai sensi dell’art. 117, comma 2,
lettera m) della Costituzione.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">4. Entro centottanta giorni dall’entrata in vigore della
presente legge è emanato un regolamento d’attuazione ai sensi dell’art. 17,
comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Presidente del
Consiglio dei Ministri.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 2.<br />
<i>(Definizioni)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Ai fini di cui alla presente legge si intende per:</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">a) «reddito minimo garantito»: quell’insieme di forme
reddituali dirette ed indirette che mirano ad assicurare un’esistenza libera e
dignitosa; le forme reddituali dirette consistono nell’erogazione di somme di
denaro, quelle indirette nell’erogazione di beni e servizi in forma gratuita o
agevolata da parte di Stato, Enti territoriali, enti pubblici e privati
convenzionati;<br />
b) «centri per l’impiego»: le strutture previste dal decreto legislativo 23
dicembre 1997, n. 469;<br />
c) «nucleo familiare»: l’insieme delle persone che dividono una medesima
abitazione che, indipendentemente dalla composizione anagrafica, formano una
relazione di coniugio o del tipo genitore-figlio;<br />
d) «lavoratori autonomi»: i lavoratori che prestano attività lavorativa senza
vincoli di subordinazione e che sono titolari di partita IVA;<br />
e) «lavoratori a tempo parziale»: i lavoratori che prestano attività di lavoro
subordinato con un orario di lavoro inferiore a quello normale individuato
all’articolo 13, comma 1, della legge 24
giugno 1997, n. 196, e successive modificazioni, o l’eventuale minor
orario normale fissato dai contratti collettivi.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 3.<br />
<i>(Reddito minimo garantito)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Il reddito minimo garantito, quanto alla forma
reddituale diretta, consiste nella erogazione di un beneficio individuale in
denaro pari a 7200 euro l’anno, da corrispondere in importi mensili di 600 euro
ciascuno, rivalutate annualmente sulla base degli indici sul costo della vita
elaborati dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT).</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2. La persona ammessa a beneficiare del reddito minimo
garantito riceve altresì un contributo parziale o integrale per fronteggiare le
spese impreviste, secondo i criteri e le modalità stabilite dal regolamento
d’attuazione di cui all’articolo 1, comma 4.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">3. Le somme di cui al comma 1 sono ricalcolate secondo i
coefficienti di cui all’allegato A, in ragione del numero dei componenti del
nucleo familiare a carico del beneficiario.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">4. L’erogazione in denaro del reddito minimo garantito,
per ogni nucleo familiare, è pari alla somma di cui al comma 1, maggiorata
secondo i coefficienti di cui all’allegato A. Il regolamento d’attuazione di
cui all’articolo 1, comma 4 disciplina le modalità di erogazione in presenza di
minorenni o di più aventi diritto all’interno del nucleo familiare, assicurando
il principio di pari trattamento tra i coniugi e tra tutti gli aventi diritto.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">5. Le prestazioni di cui al comma 1 non sono cumulabili
dai soggetti beneficiari con altri trattamenti di sostegno al reddito di natura
previdenziale, ivi compresi i trattamenti di cassa integrazione, nonché con gli
altri trattamenti assistenziali erogati dallo Stato indicati dell’elenco di cui
all’allegato B.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">6. Le prestazioni previste dal comma 1 sono personali e
non sono cedibili né trasmissibili a terzi.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">7. Le funzioni amministrative di cui alla presente legge,
tenuto conto dei criteri di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, sono
attribuite ai centri per l’impiego. La domanda di reddito minimo garantito va
presentata al centro per l’impiego del luogo di residenza del richiedente. Il
centro per l’impiego acquisisce la documentazione necessaria e provvede nel
termine di dieci giorni. In caso di mancata risposta la domanda si intende
accolta, fatta salva la facoltà di revoca del beneficio in caso di adozione
tardiva del provvedimento di reiezione della domanda. Il regolamento
d’attuazione di cui all’articolo 1, comma 4 disciplina le modalità di
presentazione, anche telematica, delle domande e stabilisce gli ulteriori
compiti dei centri per l’impiego.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 4.<br />
<i>(Soggetti beneficiari e requisiti)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Sono beneficiari del reddito minimo garantito coloro che,
al momento della presentazione dell’istanza per l’accesso alle prestazioni di
cui all’articolo 3, siano in possesso dei seguenti requisiti:</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">a) residenza sul territorio nazionale da almeno
ventiquattro mesi;<br />
b) iscrizione alle liste di collocamento dei centri per l’impiego, salvo che si
tratti di lavoratori autonomi, di lavoratori a tempo parziale, oppure di
lavoratori che hanno subito la sospensione della retribuzione nei casi di
aspettativa non retribuita per gravi e documentate ragioni familiari ai sensi
dell’articolo 4 della legge 8 marzo 2000, n. 53;<br />
c) reddito personale imponibile non superiore ad 8 mila euro nell’anno
precedente alla presentazione dell’istanza ;<br />
d) reddito del nucleo familiare in cui il soggetto richiedente è inserito non
superiore all’ammontare stabilito dal regolamento d’attuazione di cui
all’articolo 1, comma 4. Il regolamento opera un ragionevole bilanciamento tra
il carattere individuale dell’attribuzione e criteri di equità e solidarietà
sociale;<br />
e) non aver maturato i requisiti per il trattamento pensionistico;<br />
f) non essere in possesso a livello individuale di un patrimonio mobiliare o
immobiliare superiore a quanto stabilito dal regolamento di attuazione di cui
all’articolo 1, comma 4. Il regolamento assicura che nella determinazione della
soglia patrimoniale oltre la quale si perde il diritto al reddito minimo
garantito non si tenga conto della titolarità della casa di prima abitazione,
né degli altri beni mobili e immobili necessari alla soddisfazione dei bisogni
primari della persona, come indicati dall’art. 5, comma 2.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 5.<br />
<i>(Compiti delle regioni e degli enti locali)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. In sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8
del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni,
sono definite, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, le linee guida per il riconoscimento e l’erogazione di
prestazioni di reddito minimo garantito nelle forme dirette e indirette,
ulteriori e aggiuntive rispetto a quanto previsto dall’art. 3.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2. Le linee di guida di cui al comma 1 stabiliscono le
modalità con cui:<br />
a) garantire la circolazione gratuita, previo accordo con gli enti e con i
soggetti privati interessati, sulle linee di trasporto pubblico locale e
regionale su gomma, rotaia e metropolitane;<br />
b) favorire la fruizione di attività e servizi di carattere culturale,
ricreativo o sportivo;<br />
c) contribuire al pagamento delle forniture di pubblici servizi;<br />
d) garantire la gratuità dei libri di testo scolastici;<br />
e) erogare contributi per ridurre l’incidenza del costo dell’affitto sul
reddito percepito nei confronti dei soggetti beneficiari di cui all’articolo 4,
titolari di contratto di locazione;<br />
f) garantire la gratuità delle prestazioni sanitarie;<br />
g) erogare somme in denaro aggiuntive rispetto a quelle di cui all’articolo 3,
tenuto conto delle particolari esigenze di protezione e sostegno nei differenti
contesti territoriali.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">3. Le regioni che intendono partecipare al raggiungimento
degli obiettivi definiti nelle linee guida di cui al comma 1, di concerto con i
comuni e gli enti locali, stabiliscono un piano d’azione annuale e un piano
d’azione triennale, nel quale definiscono la platea dei beneficiari e il
contenuto dei diritti da garantire che eccedono i livelli essenziali di cui
all’articolo 3.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 6<br />
<i>(Durata del beneficio e obblighi del beneficiario)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Il provvedimento di concessione del reddito minimo
garantito ha una durata di dodici mesi. Alla scadenza del periodo indicato il
beneficiario che intenda continuare a percepire il reddito minimo garantito è
tenuto a ripresentare la domanda al centro per l’impiego competente con le
modalità stabilite dal regolamento d’attuazione di cui all’articolo 1, comma 4.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2. Il beneficiario è tenuto a comunicare tempestivamente
al centro per l’impiego, con le modalità stabilite dal regolamento d’attuazione
di cui all’articolo 1, comma 4, ogni variazione della propria situazione
reddituale, lavorativa, familiare o patrimoniale rilevante ai fini
dell’erogazione del reddito minimo garantito.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 7<br />
<i>(Sospensione, esclusione e decadenza dalle prestazioni)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Nel caso in cui uno dei beneficiari di cui
all’articolo 4, comma 1, all’atto della presentazione dell’istanza o nelle
successive sue integrazioni, dichiari il falso in ordine anche ad uno solo dei
requisiti previsti, l’erogazione delle prestazioni di cui all’articolo 3 è
sospesa e il beneficiario medesimo è tenuto alla restituzione di quanto
indebitamente percepito ed è escluso dalla possibilità di richiedere
l’erogazione di tali prestazioni, pur ricorrendone i presupposti, per un
periodo doppio di quello nel quale ne abbia indebitamente beneficiato.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2. Il beneficiario decade dal reddito minimo garantito al
compimento dell’età di 65 anni ovvero al raggiungimento dell’età pensionabile.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">3. La decadenza dalle prestazioni di cui all’articolo 3
opera nel caso in cui il beneficiario venga assunto con un contratto di lavoro
subordinato o parasubordinato, ovvero nel caso in cui lo stesso svolga
un’attività lavorativa di natura autonoma, ed in tutti i casi, qualora percepisca
un reddito imponibile superiore alla soglia di cui all’articolo 4, comma 1,
lettera c).</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">4. La decadenza opera altresì nel caso in cui il
beneficiario rifiuti una proposta di impiego offerta dal centro per l’impiego
territorialmente competente.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">5. Non opera la decadenza di cui al comma 4 nella ipotesi
di non congruità della proposta di impiego, ove la stessa non tenga conto del
salario precedentemente percepito dal soggetto interessato, della
professionalità acquisita, della formazione ricevuta e del riconoscimento delle
competenze formali e informali in suo possesso certificate dal centro per
l’impiego territorialmente competente attraverso l’erogazione di un bilancio di
competenze.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">6. In caso di rifiuto, di sospensione o di decadenza
dalle prestazioni di cui all’articolo 3 i centri per l’impiego rendono un
provvedimento motivato da notificare all’interessato. Tutte le controversie
relative alla presente legge sono esenti da spese.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 8<br />
<i>(Oneri derivanti dal reddito minimo garantito)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Il reddito minimo garantito è erogato dall’INPS a
seguito di comunicazione del centro per l’impiego competente.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2. A tal fine sono trasferite dal bilancio dello Stato
all’INPS le somme necessarie, con conguaglio, alla fine di ogni esercizio,
sulla base di specifica rendicontazione.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">3. Per il finanziamento del reddito minimo garantito di
cui all’articolo 3 è istituito un Fondo presso la Presidenza del Consiglio dei
Ministri, in cui confluiscono dotazioni provenienti dalla fiscalità generale.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 9<br />
<i>(Delega al Governo in materia di riordino della spesa assistenziale)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Il Governo è delegato, entro il termine di novanta
giorni dall’entrata in vigore della presente legge, a riordinare la disciplina
delle prestazioni assistenziali erogate dallo Stato di cui all’allegato B, in
modo da renderle coerenti con l’istituzione del reddito minimo garantito
prevista nella presente legge.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 10<br />
<i>(Delega al Governo in materia di ammortizzatori sociali)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Il Governo è delegato, entro il termine di novanta
giorni dall’entrata in vigore della presente legge, a riformare la disciplina
degli ammortizzatori sociali, in modo tale da introdurre un sussidio unico di
disoccupazione, esteso a tutte le categorie di lavoratori in stato di
disoccupazione, indipendentemente dalla tipologia contrattuale di provenienza e
dall’anzianità contributiva e assicurativa.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"> Art. 11<br />
<i>(Delega al Governo in materia di istituzione del salario minimo garantito)</i></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1. Il Governo è delegato, entro il termine di novanta
giorni dall’entrata in vigore della presente legge, a stabilire le modalità di
determinazione del compenso orario minimo applicabile a tutti i rapporti aventi
ad oggetto una prestazione lavorativa, inclusi quelli di natura parasubordinata
e quelli con contenuto formativo.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2. Il salario base dei lavoratori dipendenti e
parasubordinati non può essere determinato in misura tale che il reddito del
lavoratore risulti inferiore a quello che risulterebbe dall’applicazione del
compenso orario minimo di cui al comma 1.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">ALLEGATO A – Coefficienti di maggiorazione dl
reddito minimo garantito in ragione del numero di familiari a carico.</span></b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<div align="center">
<table border="1" cellpadding="0" cellspacing="0" class="MsoNormalTable" style="background: #D8D8D8; border-collapse: collapse; mso-padding-alt: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt; mso-yfti-tbllook: 1184;">
<tbody>
<tr style="mso-yfti-firstrow: yes; mso-yfti-irow: 0;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Numero di componenti</span></b></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Coefficiente</span></b></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Beneficio erogato</span></b></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 1;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">600</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 2;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1,66</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1000</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 3;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">3</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2,22</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1330</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 4;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">4</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">2,72</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1630</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 5; mso-yfti-lastrow: yes;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">5</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">3,16</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">1900</span></div>
</td>
</tr>
</tbody></table>
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">ALLEGATO B – Prestazioni assistenziali
erogate dallo Stato oggetto di riordino.</span></b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<div align="center">
<table border="1" cellpadding="0" cellspacing="0" class="MsoNormalTable" style="background: #D8D8D8; border-collapse: collapse; mso-padding-alt: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt; mso-yfti-tbllook: 1184;">
<tbody>
<tr style="mso-yfti-firstrow: yes; mso-yfti-irow: 0;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Denominazione della misura</span></b></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Riferimento legislativo</span></b></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 1;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Assegno sociale</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Legge 335/95</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 2;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Pensione sociale</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 26, legge 153/69</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 3;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Assegno ai nuclei familiari numerosi</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 65 legge 488/1998</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 4;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Assegno di maternità di base</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Art. 74 del D.Lgs. 151/2001</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 5;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Pensione di inabilità</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Legge 118/1971</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 6;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Indennità di frequenza</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Legge 118/1971</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 7;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Assegno di invalidità</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Legge 118/1971</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 8;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Pensione per i ciechi</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Legge 66/1962</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 9;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Pensione ai sordi</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Legge 381/1971</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 10;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Social card minori</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito con
modificazioni nella legge 133/2008</span></div>
</td>
</tr>
<tr style="mso-yfti-irow: 11; mso-yfti-lastrow: yes;">
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Social card anziani</span></div>
</td>
<td style="padding: 3.75pt 3.75pt 3.75pt 3.75pt;">
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito con
modificazioni nella legge 133/2008</span></div>
</td>
</tr>
</tbody></table>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Programma
del Nuovo Partito d’Azione (estratto)</span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">STEP 4: REDDITO MINIMO
GARANTITO </span></b><span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Considerando l'avanzo totale
di bilancio, che si attesterebbe per molti anni tra un minimo di 80 miliardi di
euro ed un massimo di 95 miliardi, e considerando la Patrimoniale e gli
introiti di una dura legge per la confisca dei patrimoni mafiosi (sui 45 miliardi
per 20 anni), l'Italia potrebbe contare per un lungo periodo di tempo su una
bocca di fuoco aggiuntiva di ben 135 miliardi di Euro, ottenuti senza effetti
recessivi e senza svendite del patrimonio pubblico. Come dicevamo in apertura
di questa PROPOSTA, avremmo finanche effetti di sostegno della domanda interna,
dovuti in buona parte all'introduzione del RMG, una istituzione del Welfare più
moderno, presente già da tempo in quasi tutti gli Stati europei, fatta
eccezione per Grecia ed Italia, guarda caso, gli Stati più in crisi col debito
pubblico. L'introduzione del RMG non peserebbe affatto sui conti, né
modificherebbe le poste di bilancio appena dette, in quanto il tutto si
risolverebbe sostanzialmente in una partita di giro. Nel caso del RMG, non si
tratterebbe affatto di spendere di più, ma solo di spendere meglio alcuni
capitoli del bilancio statale. Secondo il Nuovo Partito d'Azione, che è stato
il primo partito in Italia a battersi per l'introduzione del Reddito Minimo
Garantito (si tratta infatti di un punto presente fin dal 2005), il RMG
italiano dovrebbe presentare i seguenti parametri: </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Viene erogato un RMG a 4
milioni di italiani, i più bisognosi; </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-L'erogazione è di € 416
mensili (esentasse) per un totale di € 5.000 annui; </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Il sussidio viene erogato a
cittadini italiani residenti in Italia e a cittadini stranieri residenti in
Italia continuativamente da almeno 15 anni che, superata l'età di 30 anni ed
essendo iscritti da almeno 2 anni nelle liste dell'Agenzia per l'Impiego, non
abbiano alcun reddito oppure abbiano entrate insufficienti a mantenere uno
standard di vita decoroso e dignitoso per sé e per la propria famiglia. In ogni
caso, gli over-50 che rientrino nella lista di possibili beneficiari hanno una
priorità su tutti gli altri, compatibilmente con la situazione economica
evidenziata dai calcoli ISEE; </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">-Il sussidio viene erogato
solo a condizione che il beneficiario si dichiari disponibile a svolgere un
lavoro per almeno 10 funzioni o profili professionali. Tali profili vengono
selezionati in base ad una lista elaborata dall'Agenzia per l'Impiego, che è
l'unico Ente che può avviare questi cittadini al lavoro. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12.0pt; line-height: 115%;">Ai percettori del RMG viene
data inoltre la possibilità di integrare il sussidio con altri redditi ed
esattamente con redditi di <b><i>microimpresa supermarginale</i></b>. Aprendo
una Partita Iva con tetto di fatturazione di 8.000 Euro annui, i beneficiari
del RMG potranno cumulare i due redditi senza dover rinunciare al primo, ossia
al RMG. Tali microimprese -dette <i>supermarginali</i>- sono esentate dai
contributi INPS e sono sottoposte ad un regime tributario con aliquota unica
del 5%.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />Circolo Giustizia e Libertà Cristoforo Astengohttp://www.blogger.com/profile/16578448161098086014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5257860576288027311.post-56530223348563153782012-07-01T04:49:00.000-07:002012-07-01T04:52:53.541-07:00IL FASCINO DELL’ORDINAMENTO TRIBUTARIO<b style="background-color: white; text-align: justify;"><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Per
l’istituzione di un’imposta ordinaria patrimoniale in vista di un sistema
fiscale perequativo. Confronto con Gianni Marongiu, padre dello Statuto dei
diritti del contribuente.</span></b><br />
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">La crisi in atto riporta al centro del
dibattito la revisione del sistema tributario come fonte di gettito e come
strumento per finanziare politiche di welfare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">La recente ristampa di un breve saggio di
Luigi Einaudi<a href="file:///C:/Users/sony_admin/Desktop/GIUSTIZIA%20&amp;%20LIBERTA'/PATRIMONIALE.docx#_ftn1" name="_ftnref1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a>,
avente ad oggetto l’imposta patrimoniale, ha offerto lo spunto per una serie di
riflessioni sull’introduzione nel nostro sistema di un’imposta che gravi sui
patrimoni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Si tenga presente che la patrimoniale non è
per nulla una novità, ma un’idea risalente nel tempo, cionondimeno potrebbe
oggi risolvere quel problema di ridistribuzione delle ricchezze che affligge il
nostro sistema.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Una distinzione deve esser chiara in
premessa: il patrimonio è uno stock, mentre il reddito è un incremento
patrimoniale. Il patrimonio ha natura statica, indica ciò che si ha, invece, il
reddito è un flusso e indica ciò che si acquisisce.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: justify;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9HNr6xyf8k7i_11_seQHeQxLLIBEmQ3lMwZj4FJcqc1JoAwLea1e1hDpO7_6DobTFSGS9h_OVfDcyXqjnu7Fza1iVD4FjN44dGGqSlt-RR5mdQ8CDQTQTAO4qSYHblsZOfRWXppuclHg/s1600/convegno-scudo-fiscale-palafiori-sanremo-gianni-marongiu_226721.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9HNr6xyf8k7i_11_seQHeQxLLIBEmQ3lMwZj4FJcqc1JoAwLea1e1hDpO7_6DobTFSGS9h_OVfDcyXqjnu7Fza1iVD4FjN44dGGqSlt-RR5mdQ8CDQTQTAO4qSYHblsZOfRWXppuclHg/s320/convegno-scudo-fiscale-palafiori-sanremo-gianni-marongiu_226721.JPG" width="214" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gianni Marongiu</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Perché un’imposta ordinaria patrimoniale e
non straordinaria?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Alla domanda si risponde facilmente citando
ancora Einaudi: nel suo libello pubblicato nel 1946, a fronte del tentativo di
risollevare l’Italia dalle conseguenze economiche della guerra, egli ipotizza
una straordinaria patrimoniale in presenza di un legislatore tributario onesto.
In sostanza il prelievo una tantum sui patrimoni, è sostenibile solamente in
cambio della garanzia che i redditi futuri non saranno più colpiti dagli
innumerevoli balzelli dell’imposizione ordinaria. Un colpo di spugna per sanare
il passato. Ma questa è utopia. Storicamente, dopo un sacrificio contingente
l’oppressione del fisco non è mai scemata. Scrive l’economista piemontese: “In Italia
nessuno crede, nemmanco a scuoiarlo vivo, che le imposte possano in futuro
diminuire”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Nell’Italia di oggi, strozzata dal debito
pubblico, un prelievo straordinario sui patrimoni, sarebbe bruciato in breve e
il sollievo sarebbe solo momentaneo, prima della ricaduta.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Professor
Marongiu, in Italia esistono già delle imposte patrimoniali…<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">“Sì, l’IMU e l’imposta successoria, ma anche
il canone TV e il bollo auto che si pagano per il solo possesso di un
apparecchio tv o di un’automobile. L’IMU cosiddetta sperimentale, di innovativo
non ha proprio nulla, tantomeno realizza il federalismo fiscale. Con l’IMU i comuni
hanno scarsa possibilità di scelta, lo Stato, seppur legittimamente,
predetermina quasi tutto e tiene per sé una consistente parte del gettito,
inoltre i comuni non hanno la facoltà, ma l’obbligo di tassare la prima casa”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Lei
fu molto critico quando il Governo Berlusconi abolì l’imposta successoria, è
vero?</span></i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;"> “Assolutamente sì, il gettito che perdemmo fu
ingentissimo, inoltre venne meno quell’ultimo filtro che consentiva di tassare
la ricchezza laddove qualcuno nella catena dei passaggi avesse scavalcato il
fisco. Si badi, la successione dovrebbe essere un’ imposta uguagliatrice per il
merito. Cioè colpire di più la ricchezza immeritata, quella, per così dire,
trovata,non guadagnata e di meno quella costruita col lavoro. In Italia c’è una
differenza troppo esigua tra le aliquote applicate alle successioni in linea
diretta e quelle applicate alle successioni tra collaterali. Spesso nelle
successioni in linea diretta il figlio ha partecipato in gran parte al consolidarsi
del patrimonio che eredita. Basti pensare, che nel nostro Paese, i figli
sovente lavorano nell’impresa famigliare: risulta evidente l’iniquità di una
tassazione che colpisce un patrimonio in parte guadagnato e colpisce
relativamente poco il patrimonio ereditato dallo zio d’America. Occorre
penalizzare le successioni tra collaterali con aliquote progressive”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Professore,
lei quindi è favorevole all’istituzione di una imposta ordinaria patrimoniale?<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">“Certamente, ricordo che già in sede di
lavori preparatori per la riforma tributaria del 71’-73’, Cesare Cosciani propose
l’ordinaria patrimoniale con aliquota moderata, poi l’ipotesi sfumò.
L’obiettivo della patrimoniale dev’essere l’equità, vale a dire una distinzione
quantitativa e qualitativa dei beni. I patrimoni, come è ovvio, non hanno tutti
la stessa consistenza e la stessa qualità, pertanto qualcosa bisogna far pagare
a tutti,ma in modo proporzionale. Immaginiamo, come diceva lo stesso Einaudi,
che l’ordinamento fiscale sia una pianura. Su questa pianura devono sorgere i
tre pilastri del sistema: la tassazione dei redditi, dei patrimoni e dei
consumi. Solo così si costruisce una rete, per cui un fattore di capacità
contributiva può essere sempre intercettato ed equamente tassato”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Per comprendere le ragioni dell’ordinaria
patrimoniale oggi, sono ancora utilissime le sagge parole di Cesare Cosciani,
che negli anni Quaranta scriveva: “L’imposta ordinaria sul patrimonio può venir
giustificata in due casi: a) quando il sistema economico si trova ancora in una
fase molto arretrata ed il sistema tributario è semplice e rudimentale […] b)
quando il sistema economico si trova in una fase evoluta, l’imposta
patrimoniale coesiste con quella sul reddito ed assume uno spiccato carattere
di complementarietà rispetto alle altre imposte dirette. Il ritorno
dell’imposta patrimoniale nei sistemi tributari, è, del resto, pienamente
giustificato: man mano che il sistema economico si fa più complesso e che la
percentuale di reddito nazionale annualmente prelevato dallo Stato si fa sempre
più elevata, sorgono nuove esigenze: come quella di basare l’imposizione oltre
che su elemento oggettivi, reali, anche su elementi soggettivi, personali che
[…] possono rendere sempre più divergenti le capacità contributive dei singoli
a parità di condizioni puramente obbiettive”<a href="file:///C:/Users/sony_admin/Desktop/GIUSTIZIA%20&amp;%20LIBERTA'/PATRIMONIALE.docx#_ftn2" name="_ftnref2" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-size: 12pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a>. Il secondo caso, sembra
una nitida fotografia dell’Italia attuale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<i><span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Marongiu,
è evidente che la precarietà del lavoro e la crisi del welfare classico
impongano nuove forme di integrazione del reddito, il sistema tributario che
compito deve avere?<o:p></o:p></span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">“Quello di reperire le risorse, e di porre
l’attenzione sulla famiglia, sulle cosiddette economie di scala. L’ordinamento
tributario deve esercitare fascino sul contribuente, deve cioè rispondere alla
domanda sul perché si pagano i tributi, il cittadino deve riscontrare mutamenti
tangibili a fronte del suo sforzo contributivo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">La cosiddetta <i>compliance</i> deve mirare alla solidarietà fiscale, vale a dire che
gli adempimenti devono avere finalità extrafiscali, tra cui quella di
consentire ai giovani di costruire il futuro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Il nostro è un paese a natalità zero,
governato spesso da persone che vivono fuori dal tempo, si deve aver ben
presente che la denatalità dell’Italia ci costa mezzo punto di PIL ogni anno. Un
fisco che pensa al domani può fornire le risorse necessarie per le politiche di
welfare, non solo con la patrimoniale o con tributi di scopo, ma anche con la
revisione periodica di tutte le leggi di esenzione, deduzione ed agevolazione che
sottraggono base imponibile; nondimeno sarebbe necessario ridurre o abolire
tutte quelle manomorte tributarie come l’imposta di bollo o di registro che
sfavoriscono la circolazione dei beni; inoltre è assolutamente anacronistica la
sopravvivenza di alcuni regimi privilegiati come le regioni a statuto speciale,
oggi le condizioni che ne giustificarono la creazione sono ampiamente superate”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Sembra dunque coerente, anche alla luce di
una lettura critica e contestuale di Einaudi, riaprire la strada indicata da
Cosciani, circa la complementarietà dell’imposta ordinaria patrimoniale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: 12pt; line-height: 150%;">Carlo Rovello </span></div>
<div class="MsoNormal" style="line-height: 150%; margin-bottom: .0001pt; margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">
<br /></div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br clear="all" /></div>
<hr size="1" style="text-align: left;" width="33%" />
<div id="ftn1">
<div class="MsoFootnoteText">
<div style="text-align: justify;">
<a href="file:///C:/Users/sony_admin/Desktop/GIUSTIZIA%20&amp;%20LIBERTA'/PATRIMONIALE.docx#_ftnref1" name="_ftn1" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[1]</span></span></span></a> Luigi
Einaudi, <i>L’imposta patrimoniale</i>,
Chiarelettere, 2011</div>
</div>
</div>
<div id="ftn2">
<div class="MsoFootnoteText">
<div style="text-align: justify;">
<a href="file:///C:/Users/sony_admin/Desktop/GIUSTIZIA%20&amp;%20LIBERTA'/PATRIMONIALE.docx#_ftnref2" name="_ftn2" title=""><span class="MsoFootnoteReference"><span class="MsoFootnoteReference"><span style="font-family: Calibri, sans-serif; font-size: 10pt; line-height: 115%;">[2]</span></span></span></a> Cesare
Cosciani, L’imposta ordinaria sul patrimonio nella teoria finanziaria, S. T. E.
U. – Urbino - 1940</div>
</div>
</div>
</div>Circolo Giustizia e Libertà Cristoforo Astengohttp://www.blogger.com/profile/16578448161098086014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5257860576288027311.post-30194319420990460162012-06-07T13:40:00.002-07:002012-06-07T13:41:45.531-07:00élites e cambiamento<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Grande è il disordine sotto il
cielo del nostro paese ed io ho intenzione di soffermarmi su quello che, mi pare,
un non nuovo problema chiave, ovvero la questione delle èlites politiche e dei
loro meccanismi di selezione.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Si tratta di un vecchissimo problema
che sorge immediatamente dopo l'unità dell'Italia e mi riprometto di dare a
questo studio maggiore organicità, soprattutto sul piano teorico. Come se non
bastasse i classici che si sono occupati di elitismo sono italiani (cito
Pareto, Mosca, Michels, Filippo Burzio), per non parlare di autori più
schierati politicamente come Gobetti, Carlo Rosselli e Bobbio stesso.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
L'Italia, di fronte ad una crisi
economica di portata storica, ha inteso, tramite il Presidente della Repubblica
Napolitano e l'accordo tra i partiti di un'inedita maggioranza parlamentare,
affidare ad un gruppo di tecnici il governo del paese. Una presunta competenza
tecnica è stata la legittimazione per una compagine di governo in nessun modo
espressione del voto democratico, se non attraverso una delega del Parlamento,
a sua volta espressione di una “casta” di nominati dai partiti, piuttosto che
di una normale scelta democratica dei cittadini, attraverso il voto.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Al momento dunque alcuni tecnici
(professori universitari o funzionari dello stato) sono delegati a gestire le
sorti e quindi il bene comune del paese con pretesa equanimità. Questa ragion
di stato dovrebbe prevalere, in virtù dei curricula dei membri del governo
rispetto agli interessi particolaristici di cui partiti e forze sociali
sarebbero espressione. Il potere esecutivo del nostro stato è affidato alla
presunta neutralità della tecnica, bypassando apparentemente ogni forma di
partigianeria. Ma come ben sappiamo non esiste una tecnicità, tanto meno se
economica, che possa ricomporre magicamente le contraddizioni che un paese come
il nostro manifesta. Le classi sociali, seppur compresse e frammentate fanno il
loro gioco, esprimono interessi e punti di vista che nessuna compagine
governativa, che da questi interessi è lontana potrà ricomporre in modo solo
presuntivamente neutrale. In buona sostanza poi la tecnica se non collegata
politicamente alle parti sociali si schiera con le componenti più robuste della
società.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Dopo i disastri della seconda
repubblica e i rispettivi partiti, le cui èlites selezionate da un voto
fasullo, si sono rivelate più o meno tutte incapaci di governare. <o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Per non ricevere accuse di
cerchiobottismo, dirò che questa inadeguatezza ha avuto il suo acme nei governi
di centro destra e dei suoi inquietanti ministri, oltre beninteso del suo capo
Burlesque.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
A questo punto, un del tutto
impossibile buon governo dei tecnici avrebbe potuto alimentare un auspicabile
ricambio delle èlites per quando finalmente si andrà a votare. Ma pare
problematico, dopo le incertezze programmatiche gli errori e soprattutto le
omissioni (penso all'imposta patrimoniale e al reddito minimo di cittadinanza)
del governo riconoscere in questi tecnici una classe politica di ricambio. Nascosta
dall'apparente neutralità c'è la rappresentanza di un coacervo di interessi più
o meno forti, di lobbies organizzate che non possono non far pagare la crisi
agli strati sociali più deboli e indifesi. I membri dell'attuale formazione di
governo non si configurano come attori di un possibile ricambio delle èlites.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Dal canto loro i partiti, che si
guardano bene dal palesare alleanze e spunti programmatici, pare siano
intenzionati ad affidare alla bacchetta magica delle primarie le sorti di un
ricambio di una, palesemente claudicante classe politica. Su questo mi riservo
di intervenire in seguito. Così come in seguito mi riprometto di tornare ad
affrontare il tema delle liste civiche e degli strumenti di selezione nel
Movimento 5 Stelle.<o:p></o:p></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
Ugo Tombesi<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>Savona7/6/2012<o:p></o:p></div>Circolo Giustizia e Libertà Cristoforo Astengohttp://www.blogger.com/profile/16578448161098086014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5257860576288027311.post-69690368451794301442012-05-23T07:45:00.001-07:002012-05-23T07:45:04.312-07:00Sulle tracce di Tenco<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">Ho scritto questo brano dopo
l’ascolto di un notturno radiofonico dedicato a Luigi Tenco e dopo un
pomeriggio passato a Ricaldone. Alcuni racconti di mio padre mi hanno dato un
movente in più.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Era il gennaio 1997.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Non
si incontra quasi nessuno camminando fra queste vie scoscese, eppure Acqui
Terme è lontana solo 8 km. Ricaldone sta su un pendio, c’è la grande cantina
sociale, tutta grigia, intorno tetti di coppi sparpagliati e più oltre solo
vigneti, immensi.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Il
pomeriggio è tiepido nonostante sia il 31 di Gennaio; sono partito da solo con
la mia auto, ho già visitato il Cimitero di Cassine: cerco una tomba, quella di
Luigi Tenco.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">La
sera precedente ho ascoltato una trasmissione radiofonica in cui un giornalista
ha rievocato la sua tragica scomparsa ancora avvolta nel mistero. La vicenda mi
aveva sempre colpito, come mi colpisce la tristezza insostenibile di quelle
poche canzoni sue che io conosco, di lui mi colpisce lo sguardo, che è
un’occhiata fissa, decisa e un po’ inquietante. Voglio saperne di più, inoltre
ho il pretesto di risolvere una questione sollevata da mio padre, il quale da
sempre sostiene che un amico di famiglia aveva posseduto l’Alfa Romeo GT del
cantautore.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Eccomi
di fronte al piccolo cimitero di Ricaldone, so che deve essere sepolto lì per
forza, entro e vado subito verso la mia sinistra; all’improvviso mi volto e
incrocio quello sguardo tra mazzi di fiori; rimango immobile. Nel loculo a fianco
c’è la madre, gli somiglia, c’è scritto “vedova Tenco”.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Leggo e rileggo i nomi e le date, una corona
di fiori porta la dedica: “ Associazione culturale Tenco Ricaldone”, sicuramente
l’avevano deposta il giorno 27 per ricordare i trent’anni dalla morte. Penso
subito che al paese troverò l’associazione e potrò avere altre notizie, invece
non è così facile. Chiedo ad un uomo anziano e mi risponde che forse al bar
qualcuno potrebbe sapere qualcosa.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">E’
il tipico bar di paese dove si trovano sempre le stesse persone, figure
grottesche annebbiate dal fumo e dall’alcool. Entro nella indifferenza più
totale, bevo un caffè, poi domando dell’associazione. La barista chiama un uomo
che sta seduto alle mie spalle il quale conosce i nomi di alcune persone membri
dell’associazione pro Tenco. Mi scrivono i numeri telefonici, ringrazio e
lascio come mancia il resto del caffè, rimangono tutti molto più stupiti di
quando ero entrato. Ho la sensazione che in quel posto le giornate debbano
essere di una noia mortale, lente e tutte uguali, proprio come diceva Tenco
nelle sue canzoni, ma chissà se era così anche ai sui tempi…<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Entro
in una cabina e compongo uno di quei numeri, mi risponde una donna che alla
domanda dell’automobile posseduta da Tenco risponde: “Nessuno se lo ricorda,
che cosa vuole è morto da trent’anni!”. Quella frase mi urta, capisco che al
paese a nessuno importa di Luigi. Vado con l’altro numero, stavolta la voce è
più gentile e mi indica almeno che la sede dell’associazione è nel municipio:
già, dovevo immaginarlo. Entro e su una porta leggo l’iscrizione “Associazione Culturale
Tenco”, qualcuno ha aggiunto la frase “a rubare” dopo Associazione…La sento
come una mancanza di rispetto, ma non conosco le vicende del luogo.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Il
municipio sembra deserto, poi salgo al piano superiore dove vengo ricevuto da
un uomo in giacca e cravatta, forse un impiegato, spiego brevemente la faccenda
e dopo una telefonata mi consiglia di rivolgermi al fratello, il signor
Valentino Tenco, che risiede a Recco.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Torno
a casa soddisfatto, al cimitero ho provato una certa emozione, non mi resta che
telefonare al signor Valentino. Sono fortunato, mi risponde subito, io temo di
seccarlo con quella domanda banale, invece è molto disponibile. Mi conferma che
suo fratello Luigi aveva posseduto una GT verde bottiglia, anche il colore
corrisponde, poi aggiunge: “ Io la odiavo perché lo stancava molto”. </span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: "Arial","sans-serif"; font-size: 12pt; line-height: 115%;">Carlo Rovello</span></div>Circolo Giustizia e Libertà Cristoforo Astengohttp://www.blogger.com/profile/16578448161098086014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5257860576288027311.post-43646980898058362822012-04-28T16:44:00.001-07:002012-04-28T16:44:57.396-07:00Documento in vista del congresso federale della FIAP nazionale<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt;">
<span style="font-family: Calibri;">Carissimi,<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">il nostro ingresso nella F.i.a.p.
è recente e bassa l’età media dei componenti dei nostri direttivi.
L’inesperienza e la giovinezza hanno pro e contro: l’entusiasmo e l’ingenuità,
la freschezza e l’irruenza, la vitalità e la sfrontatezza. Speriamo che i
vantaggi che apportiamo alla Federazione siano, oggi come domani, superiori
agli errori. Da noi forse, in virtù della nostra giovane età, ci si
aspetterebbe una richiesta di apertura della F.i.a.p., magari in relazione ad
una superficiale necessità di svecchiamento. Noi invece non siamo qui a
chiedere che la F.i.a.p. si attualizzi e si interessi ai grandi temi
contemporanei come l’ambiente, il lavoro e la legalità, nel tentativo
comprensibile di combattere la cattiva politica. Crediamo che in un’associazione
partigiana certe questioni sia lecito affrontarle ma siano da porre in secondo
piano rispetto al tema della Resistenza. Il tentativo delle associazioni
partigiane di darsi una nuova funzione negli ultimi anni è rispettabile ma non
è il nostro auspicio. E’ vero purtroppo che la schiera dei partigiani si fa di
anno in anno meno folta e che le associazioni sono animate, fatalmente e sempre
più massicciamente, da persone che non hanno fatto la Resistenza, non hanno
vissuto la guerra e patito il ventennio sulla propria pelle. Proprio per questo
le associazioni partigiane devono, a nostro avviso, mantenere oggi più che mai,
la memoria dei fatti resistenziali. Una memoria corretta e onesta, per quanto
umanamente possibile, veritiera e giusta. L’antifascismo è solo e soltanto
uguale a sé stesso: ogni tentativo di far coincidere la lotta di liberazione
con una battaglia di altra natura crea forzature e ogni esperimento di
sovrapposizione della Resistenza a un qualche altro valore ideale produce falsi.
Un nuovo senso ce lo forniscono i moderni fascismi alimentatati da odiosi
revisionismi. Nuova linfa ce la procura il desiderio di dipingere una
Resistenza sempre più pluralista e sfaccettata, lontana dal monolitismo di
certa vulgata e lontana dalla stantia nenia della retorica. Insomma spolveriamo
i drappi dal conformismo monocolore e dalla vuotezza della forma ma non
riponiamoli nell’armadio della storia.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">A nostro avviso per affrontare la
contemporaneità in maniera efficace dobbiamo essere quello che siamo,
ricordando sempre di più le radici socialiste, repubblicane, liberali,
libertarie e socialiste-liberali della nostra federazione. Le idee di laicismo,
federalismo e antistalinismo con le quali la F.i.a.p. è nata nel 1949, differenziandosi
dalle posizioni delle altre associazioni, sono concetti da conservare e
rivitalizzare. La completa e totale collaborazione con l’A.n.p.i. e la F.i.v.l.
e l’importanza capitale di unità antifascista non deve farci rinnegare le
nostre origini. Queste nozioni non sono ferri vecchi della storia o attrezzi di
mestieri ormai superati.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Il concetto di
laicità non consiste solo nell’idea, peraltro attualissima, di indipendenza
della politica italiana dalla Chiesa Cattolica e dallo stato estero del
Vaticano. L’idea di laicità, che significa repulsione e rifiuto per ogni
fanatismo ideologico-religioso e per ogni verità dogmatica, ha un senso più
vasto se correlata alla nostra battaglia pluralista. Il concetto di federalismo
non è solo un modo di governare la cosa pubblica assegnando maggiore autonomia
alle amministrazioni locali. L’idea di federalismo sottende nozioni come
anticentralismo, antiverticismo e antidirigismo connesse al più ampio
significato di decentramento, dal municipalismo alla democrazia diretta
passando per l’autogestione. In un’epoca in cui la teoria federalista è stata
portata alla deriva dalla xenofobia e dal pressapochismo non crediamo occorra rispondere
con patriottismi a base nazionale ma sia necessario riprendere in mano le
teorie federaliste che dal Risorgimento sono giunte fino all’antifascismo della
nostra area. Il concetto di antistalinismo non è solo una condanna di una
storia passata e fortunatamente giunta al termine. L’idea di antistalinismo, unita
a quella di antifascismo, ci fornisce l’antidoto ad ogni tipo di autoritarismo
storico o contemporaneo, ad ogni regime dittatoriale di qualsiasi natura esso
sia. Questi sono i punti principali, a nostro avviso, che accomunano il pensiero
socialista-liberale e quello socialista-libertario. Questi sono i punti sui
quali Rosselli e Berneri si trovavano d’accordo e che hanno animato, oltre al
Partito d’Azione e alle forze politiche in cui i partigiani F.i.a.p. si
riconoscevano, anche tre fondamentali esperienze socioculturali del nostro
raggruppamento: il Movimento Federalista Europeo di Altiero Spinelli, il
Movimento Comunità di Adriano Olivetti e il Centro di Orientamento Sociale di
Aldo Capitini.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">Chiediamo infine di rimanere
strettamente vincolati al motto “Giustizia e Libertà” per quello che ha
rappresentato l’omonima brigata nella Resistenza ma anche e soprattutto per
quello che significa profondamente questa espressione. La giustizia senza
libertà è sopraffazione. La libertà senza giustizia è privilegio. Una è
connaturata all’altra. La giustizia senza libertà diventa ingiusta e la libertà
senza giustizia liberticida. Entrambe sono inutili se non coniugate.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">F.I.A.P. Nicola Panevino (Valbormida)-Circolo
GL Cristoforo Astengo (Savona)<o:p></o:p></span></div>Circolo Giustizia e Libertà Cristoforo Astengohttp://www.blogger.com/profile/16578448161098086014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5257860576288027311.post-6014060595236730762012-04-24T18:38:00.002-07:002012-04-24T18:38:27.419-07:00<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;"><span style="font-size: large;">Giustizia e Libertà Cristoforo
Astengo contro il grigio conformismo di destra<o:p></o:p></span></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">Nell’ambito del dibattito sul
caso Ghersi ci è stato rimproverato di non condannare, con la stessa fermezza,
le atrocità del fascismo e le efferatezze della nostra parte, ovvero del
comunismo. Vogliamo ricordare, non credevamo fosse necessario, che Giustizia e
Libertà era una formazione partigiana di area liberalsocialista legata al
Partito D’Azione e che la F.i.a.p., fondata da Ferruccio Parri, raccoglie le
anime socialista, liberale, repubblicana, anarchica e azionista ma non quella
comunista. I partigiani di cui cerchiamo di approfondire la conoscenza e
diffondere le biografie sono, per fare solo alcuni esempi, Italo Oxilia, il
marinaio socialista protagonista della fuga di Turati e della fuga da Lipari;
Antonio Catte, il giudice azionista scelto, a guerra finita, per il Tribunale
speciale di Genova; Francesco Bruzzone, il partigiano repubblicano primo prefetto
della Savona liberata; Umberto Marzocchi, l’antifascista anarchico che ha
combattuto in Italia, Francia e Spagna dagli Arditi del popolo alla guerra
contro Franco; Aldo Ronzello, il partigiano liberale, ultima vittima tra le
file della Resistenza savonese. Non abbiamo quindi nessuna remora a condannare
totalitarismi di qualsiasi colore essi siano, compreso il rosso. Rimandiamo però
al mittente polemiche di questo genere che, per quanto stantie e sterili, vanno
rivolte evidentemente in altre sedi. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">La sede de La Destra invece è
stata fatta oggetto di vandalismi come peraltro i manifesti su Giuseppina
Ghersi. Prendiamo le distanze dagli imbrattamenti ma contemporaneamente
condanniamo il tipo di arredi della sede di quel partito: quadretti con
raffigurazioni della X Mas, volti di Mussolini e fasci littori. Ognuno è libero
di avere i suoi miti e i suoi soprammobili ma risulta strano credere che nelle diatribe
recenti non vi sia il desiderio di rivalutare i repubblichini. Nel sito dei
Ragazzi del Manfrei, poi, si dipinge il ventennio solamente come un periodo in
cui lo stimato Duce realizza mirabolanti riforme, la seconda guerra mondiale
come un susseguirsi inspiegabile di bombardamenti americani e la storia
resistenziale come una sequela monolitica di crimini. Insomma a leggere i loro
scritti non si capisce quale sia stata la missione del partigianato e per quale
ragione gli alleati siano sbarcati in Italia: nessun accenno alle persecuzioni
liberticide e all’invivibile natura del regime. Insomma un sito ricolmo di
“apologia del fascismo”, reato per la legge italiana, come il vandalismo. Ma come
vandalismo forse si può anche giudicare il fatto che negli scorsi mesi sia
stata tappezzata illegalmente la città con adesivi di partito: evidentemente il
doppiopesismo tanto criticato negli altri non viene ravvisato in casa propria.
Torniamo a cose serie: al nostro invito di celebrare il 25 aprile hanno
risposto di festeggiare la ricorrenza ad Altare dove, nel cimitero del paese,
si onora contemporaneamente la memoria dei partigiani e dei ragazzi di Salò.
Evitiamo le ipocrisie, i Ragazzi del Manfrei e i ragazzi de La Destra festeggiano
solo i ragazzi di Salò. Ognuno è libero di ricordare chi vuole ma noi, al
contrario, saremo sinceri: festeggiamo solo la memoria dei partigiani. <o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">Sul caso Ghersi in senso stretto ribadiamo
la condanna dell’accaduto e ripetiamo di sentire il bisogno di un serio studio
storico. Di una cosa siamo certi: i due partigiani a cui abbiamo dedicato le
nostre sezioni non sono senza dubbio i colpevoli dell’omicidio, visto che sono
stati assassinati dai nazifascisti il 27 dicembre del 1943 (Cristoforo Astengo)
e il 23 marzo del 1945 (Nicola Panevino). Infine l’edificio nel quale è stata
barbaramente uccisa la bambina è lo stesso nel quale, il 12 novembre del 1974,
è esplosa la quarta di dodici bombe collocate a Savona e dintorni. Pochi giorni
dopo, a seguito dell’esplosione del settimo ordigno in un palazzo di Via
Giacchero, muore Fanny Dallari. L’anziana signora di ottantadue anni è a nostro
avviso innocente come lo è una ragazzina: ma non ci sembra che i ragazzi del
Manfrei e i ragazzi de La Destra si siano mai battuti per conoscere la verità
su episodi simili capitati in tempo di pace a vittime inermi e civili. Non ci
risulta poi che nessuna associazione antifascista abbia utilizzato in modo
strumentale e utilitaristico l’immagine e la storia della povera Fanny Dallari
per ottener la verità giuridica sul fatto, cosa che prescinde dal pur doloroso
caso singolo. Come mai la giusta curiosità intellettuale per i misteri della
storia recente savonese non spinge i ragazzi ad interessarsi del misterioso e
oscuro piano terroristico che ha sconvolto Savona quasi trent’anni dopo la fine
della guerra? Fin troppo facile da capire. L’unica pista plausibile per quegli
attentati è infatti quella nera, la stessa delle altre bombe della strategia
della tensione (da Piazza Fontana a Piazza della Loggia) e come nei casi più
noti è rimasta impunita a livello giudiziario ma accertata sul piano
storiografico: scandalosamente infatti non si conoscono gli autori materiali ma
è lapalissiana la committenza ideologica. Dobbiamo pensare che per rispondere a
quello che viene definito il conformismo dei “gendarmi della memoria rossa”
abbiano deciso di controbattere con il conformismo della “nera caserma
dell’oblio”?<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;">
<span style="font-family: Calibri;">Circolo Giustizia e Libertà
Cristoforo Astengo<o:p></o:p></span></div>Circolo Giustizia e Libertà Cristoforo Astengohttp://www.blogger.com/profile/16578448161098086014noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5257860576288027311.post-504298888940065212012-04-16T02:01:00.000-07:002012-04-16T02:01:23.365-07:00Ai ragazzi del Manfrei e ai ragazzi de La Destra a proposito dei manifesti su Giuseppina Ghersi<div style="text-align: justify;"></div><div style="text-align: justify;"> <span style="font-family: Calibri;">L'omicidio della tredicenne Giuseppina Ghersi è stato un errore e un orrore. Il responsabile diretto di questo atto ignobile è solo e soltanto che si è reso colpevole del crimine. Per ora le diverse ricostruzioni della vicenda non fanno che creare confusione e divisione sull’accaduto. Le modalità, i moventi e le dinamiche di questo barbaro assassinio è auspicabile vengano quindi analizzate da un serio e imparziale studio storico, documentato e circostanziato. Ma i manifesti ad effetto, realizzati quindici giorni prima del 25 aprile, servono a riequilibrare il giudizio storiografico sugli eventi postbellici savonesi o solo a scandalizzare l’opinione pubblica, utilizzando cinicamente la sortita come spot pubblicitario a fini propagandistici? Il tentativo indiretto, ma evidente, di riabilitare con questa storia la posizione dei repubblichini e contemporaneamente di affossare la dignità dei partigiani è infattibile. Il ruolo della resistenza è stato quello di affrancare l’Italia da una dittatura e la condanna di un fatto singolo non inficia per nulla la giustezza della lotta di liberazione. D’altro canto, il ruolo dei ragazzi di Salò è stato quello di tutelare uno stanco regime dispotico e la morte della Ghersi non allevia per niente la brutalità della dittatura mussoliniana. A voler poi attribuire la colpevolezza fattiva dell’assassinio della ragazzina a tutta la resistenza di Savona e la complicità morale a tutto l’antifascismo savonese si sbaglia due volte. In prima analisi perché, come già detto, quel crimine è l’atto di individualità partigiane, non genericamente del movimento di liberazione. In secondo luogo perché a voler trovare, a livello culturale, le radici della violenza, della guerra e delle sue odiose degenerazioni, si deve indagare la dittatura fascista con le sue leggi liberticide, le sue persecuzioni, le sue galere, i suoi esili, i suoi omicidi e le sue deportazioni. La guerra è una cosa orrenda non solo per le vittime che lascia a terra ma per l’imbarbarimento che comporta e le violenze che innesca.<o:p></o:p></span></div><div style="text-align: justify;"> </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Calibri;">Vogliamo far notare che nel ventennio e durante la guerra, ci sono stati centinaia di migliaia di errori e orrori, come quello in questione, commessi dal nazifascismo. Ogni caso singolo è insopportabile e non è giustificabile. Ma quando l’inciviltà si innalza a sistema matematico, a persecuzione etnica, politica e religiosa il dramma umano personale diventa una tragedia di popoli, e in quanto tragedia di popoli viene indagato dalla Storia con un’attenzione maggiore rispetto agli isolati drammi umani. Noi condanniamo allo stesso tempo tutte le stragi di civili, tutti gli omicidi di innocenti e tutti i totalitarismi. Voi ragazzi del Mafrei? L’assassinio pur esecrabile di una ragazzina di tredici anni non è accostabile allo sterminio organizzato e preciso di centinaia di migliaia di bambine nei campi di concentramento. Ogni giorno di una dittatura è caratterizzato da crimini di questo genere e ogni giorno di guerra si macchia di tragedie simili. Essere sensibili ad un caso singolo e tralasciare la carneficina continua e incessante del regime, che quella barbarie ha scatenato, è una scorrettezza. Volerla paragonare? Un’assurdità. Volerla equiparare? Un’idiozia. Allora, nel 2012, in virtù della vostra tanto agognata “pacificazione nazionale” e del vostro spirito democratico, ve la sentite, in tutta serenità, di condannare pubblicamente il fascismo come una dittatura violenta e autoritaria, assassina e criminale? Ce la fate a prendere le distanze in maniera totale e globale da quella dolorosa e tragica esperienza? Riusciranno i simpatizzanti della vostra battaglia a riporre fez e baschi nel baule? Noi condanniamo nettamente il fatto singolo. Sta a voi il fardello più pesante e il compito più oneroso. Pensate a centinaia di migliaia di ragazzine, come Giuseppina, uccise metodicamente dalla forza politica brutale alla quale il partito da cui discende La Destra, l’MSI, si rifaceva in modo chiaro e netto. Sì perché l’altra destra, quella liberale, è legata ad un’altra storia: Aldo Ronzello, partigiano savonese e esponente del PLI nel CLN della nostra città, è stato ucciso il 25 aprile del 1945 da un cecchino fascista, mentre cercava di appendere un manifesto, sull’avvenuta liberazione, all’incrocio di Via Paleocapa e Corso Italia. Ma questa vicenda non appartiene appunto alla storia de La Destra e di queste vittime di “destra”, uccise a guerra finita, voi non vi occupate. Il perché è fin troppo chiaro. Si ripete che sono passati decenni e che si devono superare le divisioni: noi pensiamo che proprio perché ormai sono trascorsi quasi 70 anni dalla liberazione dovrebbe essere condiviso, per spirito di modernità e di pacificazione, il completo rifiuto del fascismo. Ad essere legati ad antichi retaggi e superate gendarmerie intellettuali sono per primi e prima di tutto coloro che non riescono a liberare il proprio panorama culturale dai legami con un regime dittatoriale. Ma sicuramente ci sbagliamo e i Ragazzi del Mafrei e i ragazzi de La Destra non avranno difficoltà a definirsi fieri antifascisti e il 25 aprile festeggeranno, come tutte le persone che amano la libertà di pensiero e di azione, la festa della liberazione. <o:p></o:p></span></div><div style="text-align: justify;"> </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"><span style="font-family: Calibri;">Circolo Giustizia e Libertà Cristoforo Astengo-Federazione Italiana Associazioni Partigiane Nicola Panevino<o:p></o:p></span></div><div style="text-align: justify;"> </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 10pt; text-align: justify;"><br />
</div><div style="text-align: justify;"> </div>Circolo Giustizia e Libertà Cristoforo Astengohttp://www.blogger.com/profile/16578448161098086014noreply@blogger.com0